Sono arrivato alla grafica per caso, da adolescente lazzarone e senza alcun talento di cui fossi consapevole, c’era una scuola regionale che proponeva dei corsi specializzati e, dopo precedenti fallimentari esperienze scolastiche, mi sono detto: proviamo anche questa.

È stata la grafica a trovare me, ma poi io ho trovato lei.

Quello che mi esalta del mio lavoro è sia l'aspetto creativo, quello che arriva non per caso o per chissà quale destino, ma del quale siamo artefici nel momento in cui una intuizione si forma come idea e opera per una richiesta precisa: il cliente desidera.

Seguentemente la messa in opera per segni, simboli, scritture, forme, pensieri, spazi, proporzioni, dimensioni, armonie, tutto quello che in maniera confusa ed entusiasmante possiamo definire grafica.

Quello che amo fare lo vedete nel mio Portfolio, lì trovate quello che ritengo mi rappresenti davvero, ma tenete presente: un grafico non sarà mai soddisfatto completamente del suo lavoro, troverebbe sempre una linea da togliere, un font da rimpicciolire, una fotografia da riposizionare, un claim da riscrivere e anche un progetto da riprendere in mano completamente.

Quando riesco a soddisfare una commissione ritengo che sia principalmente per un motivo: sono riuscito a capire cosa voleva il cliente, in che modo? Ascoltando.

È essenziale ascoltare per trovare un punto d’incontro tra le esigenze di una realtà aziendale e un linguaggio efficace elaborato dal grafico. Può accadere solo in un modo: nel dialogo che si instaura grazie alla conoscenza.

Dire che ogni cliente è diverso dall’altro è una banalità, una banalità pari alla verità che ogni persona è diversa dall’altra.

Ultime note per me essenziali, i miei Maestri.

Livio Cassa, il mio insegnante di grafica.
L’uomo che è riuscito a trasmettermi la passione per questa forma d’espressione con la giusta severità e complicità.

Luciano Salodini, il mio primo vero datore di lavoro.
Un uomo burbero e buono che mi ha dato la necessaria scossa per svegliarmi fuori e capire che per vivere pienamente bisogna essere forti e giusti.

Antonello Baldi, la persona che mi ha aperto la porta.
Generosamente mettendomi a disposizioni spazi e libertà, un passaggio fondamentale per lasciare la dimensione da dipendente per passare a quella di libero professionista.

Evviva la grafica.